La recezione dell’opera di Rubem Alves in Italia: contributo pedagogico e teologico

Autores

  • Marco dal Corso
  • Humberto Araujo Quaglio de Souza

DOI:

https://doi.org/10.34019/2236-6296.2021.v24.36632

Resumo

Se si tratta di provare a descrivere la recezione del pensiero di Rubem Alves attraverso le pubblicazioni apparse nel mercato editoriale italiano, la prima cosa da fare è provare a rendere conto delle stesse, in una per quanto rapida presentazione. Dopo le opere di carattere teologico tradotte in italiano ancora ad inizio anni ’70 (“Teologia della speranza umana” e “Il figlio del domani” entrambi per Queriniana), un certo successo editoriale lo gode il libro “Parole da mangiare” (edizioni Qiqjaon, 1998). Qualche anno dopo, per i tipi EMI viene pubblicato “La scuola che ho sempre sognato” (2003), mentre l’editore Qiqiaon propone un altro piccolo volume dal titolo “Il canto della vita” nel 2013. Se fin qui si tratta di traduzioni, nel 2014 l’editore Pazzini pubblica un volume che raccoglie e ordina i brevi racconti che Alves mensilmente pubblica, a partire dal 1999, nella rubrica “La pagina di Alves” sulla rivista interculturale “CEM-mondialità”. Così anche il volume dal titolo “Pedagogia del desiderio” dell’anno successivo, pubblicato da EDB, è una raccolta scelta tra i tanti racconti di carattere educativo e pedagogico di Alves apparsi nella rivista. Nel 2018, infine, ancora la comunità di Bose, responsabile delle edizioni Qiqajon, pubblica un nuovo libretto a firma di Alves sui temi della fragilità e della vecchiaia titolandolo “La bellezza del crepuscolo”.

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Publicado

2022-07-01

Edição

Seção

SIRA - Religião e Educação em Rubem Alves