DEMOCRAZIA E SPIRITO PUBBLICO
DOI:
https://doi.org/10.34019/2448-2137.2011.17745Resumo
Dai numerosi sondaggi internazionali anche recentemente effettuati si apprende che, a livello mondiale, nel novero delle forme di governo storicamente note, la democrazia continua a rappresentare quella più gradita. Quando però si passa a considerare le esperienze concrete, specie in questi ultimi decenni, la valutazione presenta ampi margini di criticità. Così si imputa ai regimi democratici un’eccessiva lentezza dei processi decisionali - gravati da farragini burocratiche perfettamente incomprensibili - cui si accompagna la progressiva sfiducia nella legge, veicolo per eccellenza della “volontà generale”, la quale viene percepita, nei fatti, come avulsa dalla realtà e tale, in effetti, spesso risulta, con la sua conseguente inutilità pratica. Accade però che, con ulteriore contraddizione, la legge sia invocata per la regolamentazione di vicende finora riservate alla libera scelta individuale, comprese quelle più intime e drammatiche, come la decisione sul fine vita; e così paradossalmente (in nome della libertà) l’effetto potrebbe essere quello di limitare ulteriormente la libertà individuale! D’altra parte non è senza significato che i sondaggi indichino nel ceto politico, vale a dire nei rappresentanti democraticamente eletti, la categoria professionale meno stimata, anche rispetto ai rappresentanti di istituzioni non democratiche.Downloads
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